Qual è la lingua del business?

Qual è la lingua del business?

Viviamo in mondo quasi completamente connesso. Un mondo che è diventato sempre più piccolo negli ultimi decenni, fino al punto in cui basta una connessione a internet per comunicare con miliardi di persone. Ma il collegamento non basta. C’è ancora qualcosa che ci divide, qualcosa di prezioso, che porta con sé anche buona parte della cultura di un popolo: la lingua. Quello delle barriere linguistiche è un problema vecchio di millenni, soprattutto nell’ambito degli scambi commerciali. In un mondo sempre più globalizzato, abbiamo sempre più bisogno di una lingua comune, una lingua franca, come direbbe un linguista, che faciliti la comunicazione fra popoli e culture diverse. Gli antichi romani risolsero il problema insegnando il latino nel loro immenso territorio. Nel ‘700 in Europa è toccato al francese. E oggi? Qual è la lingua da conoscere per non essere tagliati fuori dal mondo del business?

La risposta sembra ovvia: l’inglese. Effettivamente è così, ma se si vuole guardare verso il futuro le cose si complicano un po’. Anche perché attualmente conoscere l’inglese è una competenza che si dà per scontata. Se negli ultimi 50 anni l’inglese ha conquistato lo status di lingua franca, nei prossimi 50 tutto potrebbe cambiare, grazie all’influenza dei nuovi mercati emergenti. Insomma, imparato l’inglese meglio non fermarsi.

Il T-index è un indice statistico messo a punto dal sito di traduzioni online Translated. Ogni anno classifica il potenziale commerciale di ogni lingua e di ogni paese, proponendo anche delle proiezioni per le tendenze future. Attualmente l’inglese possiede una quota del 43,2% del mercato e-commerce, ma il futuro non è così roseo. Per il 2021 quella percentuale dovrebbe scendere al 34,7. Lo stesso vale guardando alla classifica per paese. Gli Stati Uniti, attualmente al 30,9%, fra tre anni dovrebbero occupare una parte di mercato pari al 22,1%. E quindi chi ne trarrà più vantaggio?

Cinese

Altra risposta più o meno ovvia: il cinese. Attualmente la lingua mandarina è utilizzata dal 9,2% del mercato online, ma entro il 2021 questa cifra è destinata a salire fino al 14%. I motivi sono fin troppo evidenti: la Cina negli ultimi decenni ha vissuto un vero e proprio boom economico e nei paesi occidentali sempre più persone decidono di imparare il cinese. Sarà la lingua del business del futuro? Nel breve termine no, ma sarà sicuramente una risorsa in più se si vuole ampliare il proprio business o le proprie skill linguistiche.

Spagnolo, portoghese e russo

Per quanto riguarda le lingue europee, secondo Translated dovrebbero aumentare la loro fetta di mercato spagnolo e portoghese. Non tanto per lo sviluppo del vecchio continente, quanto per quello dei paesi sudamericani. In particolare il Brasile, che secondo il T-Index nel 2021 dovrebbe conquistare il quarto posto nella classifica dei paesi con il 4,6% del mercato e-commerce, a scapito di Germania, Francia e Regno Unito. Da tenere d’occhio anche l’incremento del russo. La Russia, dopo Cina e Brasile, dovrebbe essere il paese che aumenterà di più la proprio quota di mercato nei prossimi tre anni, passando dal 1,7% al 3,4%.

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